martedì 25 febbraio 2014

Escursione alle isole di San Bernardo( Caraibi Colombiani)

Arcipelago di San Bernardo


Fondali corallini

Per quanto si possano visitare luoghi esotici in terra ferma mai essi riusciranno a superare il fascino delle isole. Il mistero , nell’immaginario, attrae. Se poi queste si trovano nel mar dei Caraibi in un atollo corallino e magari quasi tutte disabitate, allora la fantasia rievoca pirati , tesori nascosti e Bucanieri .L’arcipelago in questione è composto da una ventina di isole quasi tutte disabitate appunto. Sono ricoperte da palme e vegetazione tropicale,che lascia liberi pochi metri di battigia,e fauna tipica di questi luoghi. Tutto poggia su di un atollo totalmente corallino che non permette alle onde del mare aperto di disturbare chi come noi arriva con una imbarcazione da diporto.Le isole abitate sono due,Isola Palma e l’Islote. La prima è sede di un albergo e ha un molo per l’attracco delle imbarcazioni.


Spiaggia in isola deserta

Isola Palma
Nella foto qui sopra si vede la spiaggia e il grande affollamento.

Islote (unica isola abitata)  Scuola elementare


 La seconda invece è veramente abitata, direi densamente abitata in quanto è molto piccola e tutte le case , casupole, baracche e baracchette compresa l’arena per il combattimento tra galli,sono tra di loro appiccicate e si sostengono l’un l’altra.La luce è prodotta da un grosso generatore.Il prete per funerali e matrimoni arriva su chiamata da Tolù,lo stesso per il medico,ma qui la gente si ammala e muore poco. Niente stress. A questo proposito cito la frase di una donna alla quale casualmente ho chiesto se l’odierna giornata fosse domenica ,(avevo perso la cognizione del tempo), la risposta fu la seguente”non so , ma qui da noi è sempre domenica”. Un’isola abitata da povera gente, nella maggioranza dei casi pescatori inseriti in un Paradiso di sole , mare e pesce.

Aragoste
 La scolarizzazione in Colombia è capillare e molto sentita; arriva negli angoli più reconditi e quindi anche in questa isola sperduta esiste una scuola con tanto di maestra bella e giovane. Raccontare cosa abbiamo fatto in tre giorni in queste isole è inutile. Va da se che non siamo andati ne a teatro ne al cinema e neanche in discoteca. Abbiamo mangiato, dormito con il rumore del mare , fatto bagni ed escursioni subacquee.Soddisfatti, il quarto giorno rientriamo .La vacanza a Tolù, per quanto riguarda questo diario, si può dire terminata. Ripercorrendo la strada fatta quindici giorni prima ritorniamo a Medellin.Unica nota è che proprio in mezzo alle Ande , una trattomula,(corrisponde ai nostri TIR ma molto più grande), che trasportava gas liquido si era rovesciata sull’unica strada che porta dal mare alla città.

Tramonti
Scene di panico o di disperazione?? Neanche per sogno.Il grande fatalismo e spirito di sopportazione di queste genti è esagerato. Sbucano da tutte le parti birrocci con bibite e panini e il tutto si trasforma in un grande e allegro pic nic.Nel frattempo un’occhiata alle gomme in questa” llanteria aperta 24 ore” non fa mai male.Tutto questo senza sapere quando la strada sarebbe stata liberata. Non oso pensare cosa sarebbe successo da noi in un simile caso.Termina così il primo racconto della nostra permanenza in Colombia . I prossimi diari si riferiranno a cenni sulla città di Medellin , Puerto Bonaventura e relativo itinerario,se avrò voglia di scrivere.Le decrizioni ,i consigli ed i punti di riferimento dei luoghi e delle strade sono fedeli alla realtà e chiunque vorrà seguire queste indicazioni potrà ricalcare lo stesso percorso senza molte sorprese……….se ne avrà il coraggio!!!! ROBY, STEFY,PAOLO, RIKY e ROBY

1 commento:

  1. Grande .....e nel leggerti sembra di essere proprio nel posto che descrivi...complimenti amico mio..
    Sei sempre una sorpresa

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