lunedì 24 febbraio 2014

Rincon del mar (Caraibi Colombiani)

Escursione a Rincon del mar.




Palme al vento
 Il residence dove siamo alloggiati dista circa 5 Km dal paese e gli appartamenti sono inseriti in un parco chiamato “El coqueto” per la grande quantità di palme da cocco esistente al suo interno.

Golfo e spiaggia di Rincon del mar
Questo determina l’unico pericolo reale, la caduta di un cocco spaccherebbe le testa anche a qualche mio conoscente e amico, chiamato da sempre testa di legno. Di fronte la spiaggia e il mare caraibico. A destra nessuno, a sinistra nessuno, davanti il mare. Le nostre immagini di spiaggia sono talmente lontane da queste che ci si mette un po’ a realizzare, al bello però ci si abitua presto. Ci godiamo qualche giorno di puro ozio visitando piccoli villaggi di pescatori disseminati lungo la costa o in motoscafo raggiungendo pescatori di aragoste in canoe ricavate da tronchi d’albero. Acquistiamo in un caso e nell’altro quantità esagerate di pesce; mazzancolle enormi e aragoste da porzione però in numero industriale, ( occhi più grandi della bocca),aragoste a 4 euro al Kg, mazzancolle 5 Kg 10 euro, abituati ai nostri prezzi non riusciamo a dire di no.


Giovani indigeni
 Lungo la spiaggia si incontrano dei chioschi che cucinano piatti locali, quasi sempre un grande pesce fritto con contorno di verdure, guacamole e salsine varie tipiche della costa molto saporite e piccanti.Qualche giorno all’ingrasso e partiamo per un luogo che per me è uno dei più belli e suggestivi : Rincon del mar. Non è semplice arrivarci. Necessita arrivare a Tolù vecchia ,deviare a sinistra per una strada in terra battuta che ha tutti i problemi di un fuoristrada soggetto alle intemperie. Buche, fango, polvere. Questo per 80 Km. Un giorno intero di viaggio. Si arriva in un paese il cui nome ho già detto, dal fascino paradisiaco. Non lo posso descrivere , le foto sono sufficienti. Dopo km di strada sterrata che attraversa giungla tropicale si sbuca improvvisamente su di una spiaggia con sabbia corallina e mare turchese che si distende lungo un piccolo golfo con alle spalle la foresta e di fronte gli arcipelaghi. Lungo la spiaggia, ma un po all’interno, il paese.

Pescatori
 Quasi sulla battigia un alberghetto costruito con bambù ;qualche chiosco. Le vele all’orizzonte indicano che i pescatori del villaggio stanno facendo il loro lavoro su di un mare tranquillo ,lievemente increspato dalla leggera brezza . Le faccende domestiche si espletano all’aperto. Si cucina, si fa il fuoco ,si lavano e allattano i bambini. Tutti fanno a gara per offrirti da bere un bicchierino di agua ardiente (liquore nazional popolare colombiano),senza chiedere nulla in cambio. Nessuno mercanteggia ,nessuno elemosina, tutti ti accolgono offrendoti una allegria ed una spensieratezza a noi sconosciuta. Questo è un bambino di 15 gg. Gesti semplici, compiuti all’aperto senza tema alcuna di critiche da parte dei vicini o dei passanti. Tutto , ed è proprio il caso di dirlo, alla luce del sole, un sole accecante che brucia la pelle. 
Imbrunire

Il mare a due passi per dare refrigerio e divertimento a grandi e piccoli . I bambini hanno fisici eccezionali ,forse perché mangiano molto pesce , riso bollito, cocco grattugiato e manioca bollita; essi partecipano con piacere e dedizione alle attività domestiche. Devo citare un piccolino di forse due anni aspettare il padre che ritornava dalla pesca con la sua canoa a vela ed interessarsi del pescato cercando al suo interno. I posti di ristoro come al solito sono molto semplici e certamente i titolari non fanno molte moine per invitarti nel loro locale. Una grossa signora stravaccata nel suo seggiolone ci illustra le pietanze e, sotto un chiosco, al fresco della brezza, ci porta una aragosta con salsa di sevice, che sarà pesata almeno 1,5 kg e un Pargo rosso,(è un pesce locale assomiglia al nostro branzino), ripieno di gamberetti e ovviamente tutti i contorni. Non dico il prezzo perché è ininfluente ma anche perché nessuno ci crederebbe.
Aragoste, pesca miracolosa

 Anche noi non ci credevamo ma vivaddio siamo italiani e cosi abbiamo pagato e ce ne siamo andati alla chetichella. Il prezzo era giusto perché la signora ci ha rivisto e non ci ha schiacciato sotto i suoi 200 Kg. Dopo aver pranzato abbiamo preso possesso di quell’alberghetto in bambù che sopra ho citato; doccia , pennichella e poi grande serata con fuoco in spiaggia. La cena era impossibile perché l’aragosta ed il Pargo stavano ancora nuotando nel nostro stomaco. In compenso una bella bottiglia di whisky ci ha fatto compagnia. Naturalmente dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto l’amore è il benvenuto. E cosi in questa atmosfera sincopata , tra mangiate di pesce , bagni in mare e gran bevute assieme ai locali, passiamo tre giorni .
Riposo dei pescatori
 Partiamo la mattina prestissimo durante un forte temporale tropicale che ha reso la strada quasi impraticabile; però il tempo a queste latitudini rimedia nell’arco di mezz’ora e tutto si risolve. Conservo un bellissimo ricordo di questo luogo dove spero di ritornare al più presto. Una sola immagine mi ha rattristato e che spesso mi ritorna alla mente: il volto triste di una bambina di 6/7 anni che solitaria giocava nella sabbia con un barattolo di plastica e alla quale dedico una bellissima foto. Il ritorno non ha nulla di più interessante dell’andata, solo ,passando per un paesino dove si stava svolgendo una festa , frequentissime da queste parti, siamo stati bloccati dalla gente ed invitati anche noi a festeggiare.
Siesta
Rientrati alla base ci dedichiamo alle amenità che il luogo ci propone. Avendo il mare a due passi decidiamo di cenare in spiaggia e successivamente ci diamo alla pesca che mi avevano detto essere particolarmente semplice da attuare anche senza esche sofisticate come si usano qui da noi. Per uno come me che nella vita non solo non ha mai pescato un pesciolino ma ha sempre portato sfortuna agli altri pescatori, questa affermazione aveva dell’incredibile. Ebbene nell’arco di due ore, usando delle canne primordiali e come esche delle patelle ,Riky ha pescato due Robali per un totale di 1Kg e 700 Gr ed io una Bisigola o Aguglia . Giustamente la mattina Riky si è fatto immortalare con i pesci in mano.( La foto è inserita all’ inizio del reportage). Cosi alle due di notte non prima di aver gustato il bicchiere della staffa, ( l’ultimo di tanti altri bicchieri), ci ritiriamo nelle nostre stanze e, stracchi, ci addormentiamo. E’ bello addormentarsi sapendo che l’unica preoccupazione al mattino sarà quella di organizzare un’altra escursione. Rimaniamo due giorni a vagabondare nei dintorni. Piccoli villaggi di pescatori con relativi mercatini, serate in paese ad ascoltare musiche caraibiche e bere qualche ottimo succo di maragujà , di tamarindo o di guanavana ,( un frutto che se spremuto ha lo stesso sapore dello yogurt), preparati al momento.

2 commenti:

  1. Invidia per questi posti incontaminati...per le immagini e i profumi e i "gusti" che riesci a trasmettere nell'illustrarli......

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  2. grande zio sei inoltre ad un eccellente cuoco anche un grande scrittore.

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