venerdì 23 maggio 2014

Medellin, la città dei fiori


Nella cordigliera centrale, tra i fiumi Magdalena ad est e Cauca a ovest, nella valle di Aburrà, si distende la citta’ di Medellin. Essa si sviluppa in lunghezza per circa 40 Km e 20 in larghezza. Il fondo valle si colloca a 1350 mt. Slm approssimativamente.


 E’ incorniciata da montagne che arrivano ad altitudini più elevate, alcune toccano i 2800 mt. pertanto per uscire da essa è necessario superare dei passi  . Qualche decennio addietro l’aeroporto, che tutt’ora esiste ma che serve solo brevi linee interne e  aerei di piccole dimensioni, situato nella mezzeria longitudinale della valle, riceveva anche quelli  delle linee intercontinentali ed internazionali, consentendo di arrivare comodamente al centro  citta’ ; l’inquinamento dell’aria , acustico e la difficoltà d’atterraggio, hanno portato alla decisione di spostarlo a Rio Negro, una bellissima cittadina posta su di un altipiano a 30 Km .





 La scomodità della distanza viene compensata ampiamente dai paesaggi che si incontrano lungo la strada; per una decina di km si viaggia a circa 2500 mt di altitudine . Praterie con bestiame al pascolo, piccoli laghi , pini , abeti e fiori di tutti i tipi. Negozi artigiani che lavorano il legno costruendo mobili rustici e oggetti  per turisti . Posti di ristoro , piccoli ristoranti, aperti 24 ore al giorno, fanno da cornice alla strada. Poi si sale un po e ,al culmine della salita, una discesa mozzafiato porta a precipizio in città. Se si arriva di giorno, dall’alto, essa si mostra con l’aspetto di una normale metropoli, ma se si arriva di sera lo spettacolo è assicurato, riuscendo a vederla completamente illuminata.



 Tutte le città del mondo viste da lontano, di notte ed illuminate offrono uno spettacolo suggestivo, poi con l’arrivo delle prime luci, quando tutto e tutti si risvegliano, mostrano il loro vero volto. Le città sudamericane, (io ho conosciuto solo quelle colombiane), in particolare, accentuano  questo contrasto. Le luci  di notte uniformano e rallegrano ma di giorno si  evidenziano i grandi contrasti che in queste megalopoli indubbiamente esistono. Non parlo solo dal punto di vista urbanistico, ma anche sociale. Medellin, definita , come tutti sanno , un luogo dove la primavera alberga tutto l’anno, è divisa in zone: la poverissima , la povera, la media, (vivono ad esempio impiegati in varie strutture pubbliche e private), la ricca ,(dirigenti o simili categorie ), e la ricchissima ,(industriali o proprietari terrieri o di bestiame).



 Sezionata in questo modo, per il turista inesperto che effettua un viaggio di pochi giorni e quindi impossibilitato a scandagliare a fondo i luoghi, potrebbe ricordarla come meravigliosa , bellissima , bella , brutta o bruttissima, a seconda delle zone che ha scelto di visitare. Tutto questo preambolo per dire che io ho avuto la fortuna, per i motivi che nei precedenti capitoli ho evidenziato, di non aver mai avuto penuria di tempo e quindi ho potuto vedere e vivere la città, e non solo,  a pieno . Ricordo le sue piaghe e i grandi lussi, l’ opulenza degli esagerati centri commerciali ed i piccoli negozi di periferia ove per molti la “Panela” , (sottoprodotto della canna da zucchero), e i “ciciarron”, (una specie di pancetta fritta, comunque buonissimi), sono gli alimenti della dieta quotidiana, i grandi ristoranti ove i camerieri ti fanno la ronda e ogni tuo desiderio è esaudito, e le baracche di lamiera con cucine a legna che preparano i piatti che molti definirebbero volgari ma che io preferisco di gran lunga.



 Colleg Inglesi, tedeschi, israeliani, gesuiti dove la frequenza costa uno sproposito e per contro  istituti statali con le loro limitazioni e orfanotrofi gestiti da religiose che vivono immerse in una assoluta , dignitosa povertà aiutate solo da donazioni che di quando in quando qualcuno,  facendo un rapido esame di coscienza, si determina ad offrire, e dai piccoli ospiti diventati adulti in tenera età , loro malgrado; che rassettano , rifanno i letti, puliscono il pavimento , lavano i piatti , spreparano la tavola, in silenzio , facendo parlare solo gli occhi che ti guardano senza chiederti nulla.  Tutto questo per averlo vissuto e non per sentito dire. L’ esperienza cosi vissuta ci ha permesso di avere una idea vera della realtà cittadina.



 Noi fortunatamente abbiamo vissuto in un ambiente agiato e allora questo diventa un paese bellissimo dove il clima ti coccola tutto l’anno con i suoi tepori , dove, i fiori , le palme i banani gli alberi di avocado,i boschi di ficus , abbelliscono come giardini botanici tutte le strade della città. Ed anche con i suoi acquazzoni, che settorialmente si abbattono , dico settorialmente perché piove in un posto e 500 mt. più avanti c’è il sole. La gente non usa ombrelli ed i motociclisti attendono sotto i cavalcavia che cessi di piovere sapendo per esperienza con quale rapidità il tutto si esaurisce. Volete che vi descriva il parco con le statue di Botero? No, preferisco descrivere il meraviglioso spettacolo dei mercati generali dove tutto si trova.



 Città dentro la città. Un tripudio di colori di suoni e di odori immerso in una apparente confusione e disordine . Camion sgangherati che arrivano sbuffando stracolmi di banane o  ananas o pomodoro ,scaricano la merce all’interno di enormi capannoni già pieni di ogni sorta di frutta e verdura ed altri che caricano per portarsela nelle periferie per venderla al minuto . Autisti svegliatisi sicuramente prima dell’alba che gustano con grande voluttà certe zuppe di non so che cosa , preparate, nei piazzali antistanti ai magazzini , da qualche ambulante certamente sprovvisto di permesso o scontrino fiscale . Parcheggiatori che per un peso si piazzano a fianco della tua vettura e la guardano fino al tuo ritorno .  Sacchi di spezie colorate profumano l’aria , e allora se chiudi  gli occhi  t’immagini di essere ora in india ora in cina ora a cuba.



 Profumi e folclore del tutto naturali, niente di costruito per  turisti i quali vengono osservati con curiosità ma non assaliti da qualsivoglia commerciante. Anzi quasi indifferenti a chi passa lungo i corridoi per osservare la mercanzia, e gentili nel rispondere a qualsiasi informazione si desideri avere riguardo a quanto esposto. Piccoli locali incastonati in  spazi di risulta degli innumerevoli banchi di esposizione, con qualche sedia e pochi tavolini, offrono la possibilità di descansar las piernas tomando algo. Si può anche mettere qualche cosa sotto i denti, piatti semplici , gustosi ed economici, gustati assieme ai locali ascoltando i discorsi ,guardando i  volti ed osservando le abitudini di questa gente semplice e cordiale.



 Poi uscendo  , la luce bianca ed un sole abbagliante  ti acceca per qualche secondo. Qualche cavallo legato alla buona alla staccionata attende paziente il ritorno del cavaliere, sotto il sole cocente, piegando leggermente una delle zampe posteriori in posizione di riposo, mentre ai bordi degli enormi piazzali oramai quasi deserti, contenitori ricolmi di porzioni di frutta e verdura che non è stato possibile vendere perché ammaccata o fradicia, vengono setacciati da poveri  che da quella cernita trovano il loro sostentamento. Svariate zone della città , che già di per se ha enormi polmoni verdi, sono occupate da parchi , campi sportivi e piscine all’aperto dedicati a tutti, ricchi e poveri. Città industriale ed industriosa , per tutta la giornata ha impegnate le arterie stradali , pur molto ampie, con traffico frenetico. Ed anche la metro di superfice che percorre Medellin in lungo ed in largo, è frequentatissima, cosi pure l’ovovia costruita da poco per agevolare chi abita nella parte più alta della vallata.



 Poi  più o meno alle 18 quando  il sole ad ovest si nasconde dietro la cordigliera e le migliaia di luci si accendono, per qualche ora tutto sembra calmarsi. Ma la notte cittadina  rianima tutto ; piazze, strade, locali, ristoranti, cinema e teatri, sembra che il domani sia un giorno di festa. Il Tango attrae molto ,sia i locali che i turisti; non quello figurato. Un uomo corpulento e barbuto di mezza età con voce cavernosa canta storie d’amore e tradimenti al ritmo cadenzato di una fisarmonica appoggiata alla coscia del suonatore che con colpi sapienti e ritmati da il tempo, ed a quello di una chitarra. Il pubblico segue con partecipazione , sorseggiando tequila , roon o aguardiente e tra un sorso e l’altro qualche pezzetto di frutta fresca cocco o salatini rinnova il desiderio di ordinare un’ennesima bottiglia. Artisti di strada si esibiscono nelle piazze e la gente seduta nelle panche o su qualche gradino , osservano sorseggiando birra.



 Nelle zone più povere si arriva a chiudere qualche strada e tutti all’aperto a cucinare carne asada suonando strumenti tipici come chitarra , raspa e maracas. Cantando, mangiando e soprattutto bevendo si fa notte fonda. Pian piano i suoni , i rumori ed i canti si affievoliscono , sostituiti dal latrare dei cani che fanno eco  da una parte all’altra della valle e a poco a poco tutto si quieta, ma non mancherà molto che il canto del gallo e i camion degli spazzini, aiutati nel loro impegno dai gallinacci , uccelli neri con il becco adunco simili ad avvoltoi, vadano a disturbare il giovane sonno di qualche ritardatario, e tutto riprende il suo corso.



 La città è pulitissima in tutti i suoi quartieri. L’efficienza degli operatori ecologici ed il senso civico della cittadinanza , qualsiasi sia il ceto sociale di appartenenza, portano ad un  risultato eccellente sotto questo importante aspetto di civiltà. Il centro, che da noi  europei è la parte di maggior interesse delle città , mostra grossi limiti. Molto affollato e trafficato, non offre al turista spunti interessanti, se non quello di un quartiere molto vasto formato da un susseguirsi ininterrotto di negozietti che vendono le cose più strane. Chioschi, ai bordi delle strade , espongono bicchieri con macedonie di frutta o mango poco maturo condito con sale e limone.



 Succo di canna da zucchero spremuta al momento diventa una dissetante e gustosa bibita. Per il resto , grattacieli, uffici , banche e aziende pubbliche, con persone che entrano ed escono frettolosamente. Si potrebbe camminare nudi per strada senza essere notati. Poi nel fine settimana, fin dal primo mattino, quando ancora la condensa brumosa avvolge gli alberi , e i colibrì iniziano a bere dentro i calici dei fiori la dolce rugiada notturna, la città si spopola .  I suoi immediati dintorni offrono molte opportunità di svago per tutte le tasche. Moltissime aree attrezzate, con tutto l’occorrente per fare il tradizionale barbecue, sono disseminate tra i boschi di eucalipto e  nelle pendici delle montagne.


 Laghi , cascatelle, torrenti , permettono bellissime gite rilassanti in mezzo alla natura. Percorsi a cavallo, con guida autorizzata, portano, attraverso sentieri, a visitare vecchi insediamenti indio dei quali sono rimaste solo le vestigia, ma che espongono utensili e vari oggetti usati da questi popoli. “Finche “,(piccole fattorie), fornite di piscina e di ogni comfort, possono essere affittate  a prezzi super accettabili , permettendo così di trascorrere due giorni completi in assoluto relax. Ma come si sa tutte le cose belle finiscono presto,( o forse sono belle proprio per questo),  cosi tra una bottiglia , un asado e un pisolino, al fresco della montagna, arriva domenica sera e tutti ritornano agli usati pensieri.


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